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foto''Pino Pino...'' Biagio Fioretti ricorda Pino Brumatti


Quando ieri pomeriggio il mio amico Paolo mi ha chiamato al telefono per dirmi che Pino ci aveva lasciato, ho fatto finta di non capire ''... Pino ?''. In realta' avevo capito benissimo anche perche' non conosco nessun altro di nome Pino.
Quando a Torino nell'estate del 1977 annunciarono il tuo arrivo, stentavo a crederci, avevo 19 anni e noi della China eravamo una squadra di belle speranze, con molte ambizioni ma nulla di pił. Tu avevi gią fatto due Olimpiadi e vinto uno scudetto. I ragazzi della mia etą avevano le tue foto in camera, insomma si stava realizzando un sogno.

Ad Agosto di quell'anno andammo in Valle d'Aosta in ritiro a Morgex, furono giorni ''di sofferenza'' con tanto sudore e tanta fatica, la situazione ideale per far crescere il gruppo. Diventasti da subito il nostro faro, il nostro esempio, il nostro campione ma soprattutto il nostro amico. Amico di tutti. Amico del coach Gamba (eri l'unico della squadra a dargli del ''tu''!), amico degli americani (ma come facevano a capire il tuo mix anglo-furlan?) e amico di noi giovani con i quali ti fermavi sempre a ridere e scherzare. In quei giorni si correva prima di colazione, poi a metą mattina c'era la preparazione atletica e nel pomeriggio allenamento in palestra. Fatica, fatica, fatica... Eravamo a pezzi ma sempre di buon umore. Borbottavi come una pentola di fagioli ma poi eri sempre lą davanti con il ''cavallo pazzo'' Grocho. Per me e per quelli giovani come me, sei stato il primo vero modello da imitare.

Pił dei tuoi successi e delle tue imprese sportive, che lascio raccontare a quelli pił bravi di me, preferisco soffermarmi su questi momenti vissuti a bordo campo. Ti ricordi quando arrivavo in spogliatoio con la musica rock a tutto volume ? mi venivi vicino con il tuo asciugamano di spugna impugnato come una Fender Stratocaster imitando Jimi Hendrix... non aspettavo altro. Penso che in pochi abbiano suonato gli asciugamani Fender bene come lo abbiamo fatto noi!! Ricordo anche quando durante gli allenamenti il coach Gamba si arrabbiava con te e ti urlava contro come se fossi stato uno della squadra juniores... ''Piiiiiinoooooo !!!!'' quella cosa mi faceva stare male. Tu alzavi le braccia, annuivi col capo ed andavi avanti pił forte di prima. Una scena che dovrebbero rivedere in tanti ancora oggi, giovani e meno giovani. Per imparare.

Ti piaceva stare in compagnia, avevi sempre storie da raccontare e le trasferte in pullman erano un vero spasso... quell'episodio di quando solo in contropiede lanciato a canestro ti palleggiasti su un piede e ne venne fuori un magico assist per Bariviera, con un boato del pubblico del Palalido, ce lo raccontasti 1000 volte. Ti dicevamo sempre ''nooo bastaa !!'' eppure ogni volta ci venivano le lacrime agli occhi dal ridere perchč lo sapevi raccontare troppo bene. Non ho mai capito bene come fosse andato realmente quel famoso contropiede e se un giorno dovessi mai incontrare Bariviera, mi guardero' bene dal chiederglielo....

Biagio Fioretti La tua versione per me e' perfetta.

di Biagio Fioretti

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