Sabato sera al termine della nostra partita, diversi di noi genitori eravamo “molto arrabbiati” per come era andata la partita, per come avevamo avuto modo di osservare alcuni dei ragazzi affrontare l’incontro senza nerbo, voglia o determinazione, e per come abbiamo perso.
Ma poi il giorno dopo, sentito dell’incidente occorso ad alcuni ragazzi, dirigenti e genitori dell’U15 di Caserta impegnati in una trasferta, “troppo simile…davvero troppo simile” alle nostra trasferte, che ha trasformato quella che doveva essere una gioiosa giornata di sport in una tragedia, la visione delle cose ha cambiato decisamente registro.
L’arrabbiatura è stata messa da parte ed il sentimento più diffuso è quello di incredulità, profonda tristezza e sgomento.
Vorremmo provare a fare qualcosa ma davanti a determinate circostanze si diventa impotenti...purtroppo ciò che arriva senza essere chiamato si chiama destino...destino alle volte crudele, maligno, beffardo.
Le parole non alleviano il dolore ma ci aiutano a pensare, a riflettere e a ricordare ciò che rimarrà in noi per sempre nel cuore e nella mente.
Vorremmo sempre scrivere da genitori, primi tifosi dei nostri figli più che da cronisti sportivi, del giocatore che si è distinto nei passaggi, o dell’altro nei tiri e ancora nei rimbalzi, ma soprattutto scrivere dei nostri ragazzi che si sono divertiti facendo una cosa che li appassiona ma mai, dico mai di tragedie simili. Non siamo capaci di scrivere un commento sportivo, figuriamoci dover trattare un argomento così drammatico.
La tragedia che ha colpito il mondo del basket giovanile lascia basiti, senza parole e necessita di un momento di riflessione.
Un prezzo troppo alto pagato da dei giovani atleti e dai dirigenti nel nome dell’amore e della passione per il basket. Possiamo anche appellarci all’ineluttabile e a volte doloroso destino davanti al quale siamo tutti purtroppo impotenti ma si resta comunque inermi e increduli davanti ad una simile notizia, che tocca da vicino tutta la comunità sportiva che ruota attorno al Basket pur essendo la tragedia occorsa geograficamente lontano da Torino.
Siamo solidali e vicini alle famiglie delle vittime. Oggi è un giorno di dolore per tutti gli sportivi e soprattutto per tutte quelle persone dedite alla crescita ed alla affermazione di quei sani principi che in particolare lo sport sa trasmettere.
Si propone, senza retorica, come messaggio di solidarietà, di osservare un minuto di silenzio prima dell’inizio della prossima partita, analogamente a quanto proposto ieri sera dalla Federazione per tutti campi della serie A di basket. Non so se queste cose necessitino di una autorizzazione da parte della Federazione ma ritengo che sia un gesto, un piccolo gesto che si possa fare in maniera spontanea e senza richieste dall’alto.
Claudio De Bortoli, Marco Giaccardi