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fotoInterzona2013: Qualificati alle Finali Nazionali...!!


PONTEDERA (PI) – La mamma mi ha sempre detto di non essere mai invidioso degli altri. Io la mamma l’ho quasi sempre ascoltata, ma quando l’anno scorso ho visto Arezzo festeggiare la qualificazione alle Finali Nazionali non ho potuto fare a meno di chiedermi se una gioia simile l’avrei mai provata nella vita. La risposta l’ho avuta oggi, 1 maggio 2013, giornata di festa di per se, quando la sirena finale ha sancito la nostra vittoria contro la Fortitudo Roma.

Per qualificarci come prima del girone ci serviva vincere con almeno quattro punti di vantaggio, ma eravamo talmente carichi che abbiamo fatto tre volte meglio. Merito di una partita giocata con attenzione alle indicazioni che arrivavano dalla panchina, e con una prestazione “maschia” in campo: incuranti della fatica derivante dalla quarta gara in quattro giorni, uniti con delle corde immaginarie nella difesa a zona 3-2 schierata per tutti e 40 i minuti (e non perché non sappiamo difendere in altro modo, ma perché spesso ci vuole anche un po’ di tattica…), lottatori a rimbalzo, precisi in attacco, sicuri quando il punteggio non ci sorrideva, e chi più ne ha, più ne metta.
In una parola, abbiamo giocato da Squadra, e ''di squadra'': un risultato che, per noi, conta quasi di più della vittoria del concentramento.

Non assegno il titolo di MVP della gara perché ho davvero difficoltà a farlo. Faccio qualcosa di diverso, anche se il pagellone non è proprio una novità:

#4 – D’Arrigo. Quest’anno ha giocato poco in Under 19 e C Dilettanti a causa di problemi fisici che avrebbero depresso chiunque. Ma per lui giocare a basket è come andare in bicicletta, e quindi non ha avuto difficoltà ad essere indicato da tutti come il miglior playmaker puro della manifestazione. Bodiroga. Voto: 10.

#5 – Chirio. Si è fatto male in gara uno contro Cagliari, è stato a guardare contro Jesi, ma contro Roma non ha potuto fare a meno di scendere in campo. Ha giocato dodici minuti tra il terzo e il quarto periodo, firmando con undici punti la rimonta dal meno 4 (42 a 46) al più 7 (53-46). Poi è tornato in panca, e mi piace pensare che abbia sussurrato ai suoi Compagni “Io ho finito, adesso chiudete Voi”. Chirurgo. Voto: 10.

#6 – Sartori. Ha festeggiato il diciannovesimo compleanno giocando dieci minuti alla pari contro i super-atleti di Jesi. Il resto del tempo l’ha passato ad incoraggiare i compagni, a testimonianza che il tempo passa ma la positività resta. Collante. Voto: 10.

#7 – Barbato. Ricordo di aver scritto lo scorso anno che Giorgio, a rimbalzo, ci è mancato come l’acqua nel deserto. Quest’anno c’era, e si è bevuto alla grande. Rodman. Voto: 10.

#8 – Bonelli. Sarà stato il ripasso di trigonometria sul pullman verso Omegna, ma contro Jesi ha segnato i canestri della vittoria disegnando in aria delle sinusoidi che non sarebbero mai venute in mente neppure a Werner. Prostaferesiano. Voto: 10.

#9 – Scalzo. Si è messo a disposizione della Squadra, segnando meno del solito ma dando una mano ai lunghi a fare il lavoro sporco a rimbalzo. Gli sudano le mani e gli tremano le gambe solo quando deve ritirare dall’Assessore di Pontedera la targa ricordo della manifestazione. Capitano. Voto: 10.

#10 – Morreale. Ha dovuto lottare contro dei lunghi più lunghi di lui, e non ha sofferto più di tanto. La posizione da assumere nelle difesa a zona è ancora un’opinione dibattuta, ma aveva promesso di portarmi alle Finali Nazionali, ed ha mantenuto. Ciononostante, la BMW fino a Gorizia non gliela faccio guidare! Cocchiere. Voto: 10.

#11 – Portigliotti. Ha sofferto la stanchezza più di tutti, visto che dopo due minuti hanno capito tutti che lui è il nostro tiratore principe, e gli si sono appiccicati addosso fino a quando non siamo risaliti sul bus per tornare a casa. I suoi punti li ha fatti lo stesso, e per noi va bene così. Bomber. Voto: 10.

#13 – Ravetti. Contro Jesi bisognava correre e difendere, quindi è stato scontato schierarlo. Lui ha risposto con la solita prestazione tutto cuore e sostanza. E’ quello che è stato coccolato di più dal gestore del ristorante, diffondendo un’epidemia di celiachia fulminante tra i compagni. Runner. Voto: 10.

#17 – Marchet. Mi ha massacrato con delle rime di buon appetito che non sarei riuscito a scrivere neppure con i suggerimenti contemporanei di Dante, Montale ed Ungaretti. Poeta. Voto: 10.

#18 – Massera. Centra le Finali Nazionali al primo tentativo e, giovane tra i giovani, deve sfidare Marchet nella gara di poesia. Si classifica secondo, ma solo per la sconfitta di misura patita nello scontro diretto di martedì. Vice-poeta. Voto: 10.

#20 – Siragusa. Ogni volta che prende la palla sull’arco da tre, la panchina – simpaticamente – lo incita a NON tirare, a NON penetrare, ed a passare subito la palla. Al di la delle battute, la sua presenza è un prezioso valore aggiunto rispetto alla passata stagione, e se quest’anno si va a Gorizia è anche perché Marco in estate ha fatto il percorso inverso da PMS a TBK. Sgrammaticato. Voto: 10.

#21 – Sabia. Il passaggio da Nichelino a Gorizia è equivalso, per difficoltà, ad un tuffo carpiato ritornato con partenza dalla verticale. Ma Simone si è meritato di far parte di questa avventura, conquistando in punta di piedi spazio in campo e, soprattutto, il rispetto di tutti. Gli auguro di far la fine di Steve Kerr, e non mi riferisco assolutamente alla carriera di allenatore NBA… Dottor Silente. Voto: 10.

Coach Carbone. Non gli riesce solo una cosa, far entrare nella testa dei suoi giocatori i principi difensivi per ruotare ed evitare di prendere canestro sui tagli lungo la linea di fondo. Per il resto, l’ennesimo capolavoro di gestione della Squadra: la prepara tatticamente senza filmati ed insegna ai suoi a leggersi la partita in autonomia, anziché dir loro in anticipo come gestire tutte le 10000 situazioni diverse che si possono presentare nell’arco della gara. Bebbe. Voto: 10.

Ed ora, let’s Go…rizia!!!

Ciao dal Vostro
Luca # 7
@luckyame78

PS
A proposito di mamme, un grazie di cuore a tutti i genitori che ancora una volta ci hanno accompagnato in questa avventura, organizzandone la logistica, lavandoci le divise, comperandoci l’olio per i massaggi e il succo ai mirtilli per rinfrancare le nostre stanche membra. Oltre a tutto il resto, che è impossibile riassumere in poche righe.


TORINO BASKET – FORTITUDO ROMA 72 – 57 (17–15; 13–16; 15–15; 27–11)

TORINO BASKET: (4) D’Arrigo 18, (5) Chirio 11, (6) Sartori ne, (7) Barbato 2, (8) Bonelli 8, (9) Scalzo 13, (10) Morreale 4, (11) Portigliotti 11, (13) Ravetti ne, (17) Marchet ne, (18) Massera ne, (20) Siragusa 5.
Allenatore: Carbone.

FORTITUDO 1908 ROMA: (4) Di Martino, (5) Paglione 4, (6) Carosi 4, (7) Cultrera, (14) Nardi 8, (16) Pedemonte, (21) Oliviero 7, (22) Massanisso, (25) De Domenico 8, (32) Sorge 8, (34) Di Filippo 11, (40) Mathlohi 7.
Allenatore: Ciancarini.

Arbitri: Orlandini di Livorno e Uldanck di Pisa.

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